CHI E’ EDUARDO MOTOLESE

 

INTERVISTA A EDUARDO MOTOLESE del 22 Novembre 2012, con Emilio Giannelli (vignettista del Corriere della Sera) e Giovanni Buccianti (Professore di Diritto Internazionale) presso l’hotel NH Excelsior, la Lizza, organizzato dal Rotary Club, Presidente Dott.ssa Marilena Pirrelli, su  "Siena: Passato e Presente"

 

D: Come si giudica Eduardo?

 

R: Generoso, raffinato, mite, strenuo esecutore dei propri piani di organizzatore.

Per me vale il principio del trenta per cento-settanta per cento: trenta per cento per gli errori, settanta per cento per i meriti.

 

 

D: Qual’è la regione più bella?

 

R: Sciascia diceva: “La Sicilia è una terra bellissima” ed aggiungeva”…purtroppo”.

 

 

D: Quali sono i suoi motti?

 

R: “Lottare, tentare, trovare senza mai arrendersi” (Robert Scott, 1912)

“Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza” (Dante Alighieri)

 

 

D: Quali sono i principi a cui si è ispirato?

 

R: - Libertà di parola

      - Libertà di culto

      - Libertà della volontà

      - Libertà della paura

(Franklin Delano Roosvelt, 1945)

 

 

D: Qual’è la molla che la spinge a continuare?

 

R: Non ho trucchi particolari, con l’età non ho cambiato atteggiamenti.

Sono occupato sempre.

 

 

D: Qual è il suo senso della vita?

 

R:  La vita è una partita quotidiana contro la morte” ( Epicuro diceva: “che se c’è lei non ci siamo noi”).

“La morte è la più finale fine di tutte” ( “ci incita però, e ci costringe a riempire le nostre vite con significati”) (Zygmunt Bauman, 2012)

 

 

D: Ha paura della morte?

 

R:  Ho paura di morire” diceva il Dottor Axel Mundt ad un giovane Indro Montanelli.

 

 

D: Qual è la seduzione per la madre di tutte le paure?

 

R: E’ quella cristiana, ed è la più efficace: immortalità dell’anima e poi paradiso o inferno.

 

 

D: Il futuro?

 

R: In realtà non esiste. Quando lo incontriamo è già diventato presente.

 

 

D: Quali sono i libri che maggiormente l’hanno formata?

 

R: Secondo me NOVE sono i libri che si dovrebbero avere in una libreria perché dicono tutto su tutto:

 

  1. La morte di Ivan Ilic di L.Tolstoi
  2. Lo strano caso del Dr. Jekyll e del signor Hyde (che analizza la doppia natura della mente ma anche la ipocrisia della società vittoriana) di Robert Louis Stevenson
  3. Cuore di tenebra di J. Conrad (metafora sul mistero dell’animo umano)
  4. Socrate: Il sapere di non sapere, la consapevolezza della non conoscenza
  5. Cicerone: I doveri (filosofare è imparare a morire)
  6. William Shakespeare: essere o non essere (Amleto), esitazione tra pensiero e azione. Il dubbio è l’ostacolo che ti perseguita fino alla fine.
  7. Anton Chechov: I racconti
  8. Stendal: Il rosso e il nero (mostra le ambizioni, il cinismo, l’ipocrisia di cui si nutrono i rapporti umani)
  9. Valery Suksin: il Viburno rosso (rivincita dell’individuale sul sociale, della micro verità della persona sui grandi miti della vita collettiva)

 

 

D: Come si dirige un reparto?

 

R: Il miglior Direttore è quello che si vede meno.

“Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”

“Alziamo la testa dalle schermaglie quotidiane, guardiamo più in alto e più lontano” ( Norberto Bobbio)

“Non importa che il gatto sia bianco o grigio purchè mangi i topi” (Deng Xiaoping, numero due del Partito Comunista cinese, l’eterno secondo che contava di più)

 

Santa Caterina diceva: “…Signore, aiutami in ogni mia impresa”

“Non potrò mai realizzare in questa vita quello che ho in mente di fare” (Norman Rockwell, pittore americano, 1894-1978)

 

 

D: Cos’è la politica per Lei?

 

R: E’ il sale quotidiano della vita.

A Siena ho avuto la possibilità di ascoltare e di stringere la mano a molti politici.

In Piazza della Posta, quando vi erano i comizi all’aperto, ero quasi sempre presente.

 

Ricordo:

 

Pietro Nenni,

Riccardo Lombardi
Francesco De Martino,

Bettino Craxi,

Claudio Martelli

(Partito Socialista Italiano)

 

Luigi Longo,

Giancarlo Paglietta,

Alessandro Natta,

Luigi Berlinguer,

Giovanni Amendola,

Armando Cossutta,

Fausto Bertinotti

Alfredo Reichlin

(Partito Comunista Italiano)

 

Amintore Fanfani,

Mariano Rumor,

Flaminio Piccoli,

Paolo Emilio Taviani,

Benigno Zaccagnini,

Emilio Colombo,

Ciriaco De Mita,

Mino Martinazzoli,

Carlo Donat-Cattin,

Pier Ferdinando Casini e tanti altri

(Democrazia Cristiana)

 

Ugo La Malfa,

Bruno Visentini,

Oddo Biasini

Giovanni Spadolini,

Giorgio La Malfa

(Partito Repubblicano)

 

Giovani Malagodi,

Valerio Zanone,

Agostino Bignardi,

Renato Altissimo,

Raffaele Costa e

Alfredo Biondi

(Partito Liberale)

 

Giorgio Almirante,

Arturo Michelini,

Pino Rauti,

Gianfranco Fini

(Movimento Sociale Italiano)

 

Mario Tanassi,

Antonio Cariglia,

Enrico Ferri,

Carlo Vizzini

(Partito Socialdemocratico)

 

Marco Pannella

(Partito Radicale)

 

 

Tutti mi hanno insegnato il rispetto delle diversità ideologiche, tutti per l’interesse superiore della città di Siena (e un po’ del Monte dei Paschi di Siena!)

(Voglio ricordare quello che diceva Curzio Malaparte nel 1921:

“…quando un popolo individualista perde la fiducia in se stesso e nelle istituzioni che lo reggono, l’immoralità diventa una forma di vivere civile e la mediocrità invade la cosa pubblica”).

 

 

D: Quali sono le persone che hanno cambiato la sua vita?

 

R: Il Prof. Renato Frezzotti, il Prof. Roberto Guerra, l’Arcivescovo di Siena Ismaele Castellano, il Prof. Domenico Maffei, il Prof. Giovanni Buccianti ma devo molto a tanti personaggi senesi, come il Prof. Alberto Bencini, maestro della scuola senese, il Prof. Franco Lenzi, il Prof. Leonetto Comparini, ed al Dott. Luciano Fabbri, Direttore della A.S.L.8 di Arezzo, che mi ha aiutato nel momento più difficile della mia carriera.

A Carlo Setacci, amico di sempre, che mi ha fatto conoscere Maurizio Bettini, Omar Calabrese purtroppo da poco scomparso, Tommaso Detti, Camillo Brezzi e Luigi Berlinguer.

A Carlo Tommasini (Direttore Generale dell’Ospedale), a Silvano Focardi (ex Rettore dell’Università di Siena).

 

 

D: Università ieri ed oggi.

 

R: L’Università da Humboldtiana (ricerca sentimentale) e di elite quando mi sono iscritto nel 1971, è cambiata radicalmente per lo sviluppo della società e per la globalizzazione. E’ diventata università di massa (Legge 910 che liberalizza l’accesso alle università). Vi è stata poi una vera e propria competizione tra gli Atenei.

Questi anni di cambiamento hanno coinciso con i Rettorato del Prof. Mauro Barni. L’Università con lui si apre alla realtà cittadina e regionale, verso le istituzioni sociali, economiche, politiche.

Mauro Barni è stato uno studioso (Direttore dell’Istituto di Medicina Legale e successivamente amministratore pubblico, anche Sindaco della città): ha istituito la Facoltà di Lettere e Filosofia, è stato ideatore del Policlinico ( piano di sviluppo iniziato dal Prof. Giovanni Domini, ex Rettore,), inoltre ha fondato l’ Università per Stranieri, ha appoggiato l’Accademia Chigiana.

 

 

D: Come vede la Sanità

 

R: Oggi la medicina è soprattutto prevenzione, per cui è aumentata la domanda di salute anche soprattutto per l’aspettativa di vita migliorata.

Costi altissimi, basti pensare che rappresenta il 70% del bilancio della Regione. Non potrà più essere cosi.

La Sanità è oggi anche super-specializzazione.

L’impossibilità di affermarsi di forti personalità carismatiche ha fatto si che l’Amministrazione prendesse, a partire dal Direttore Generale, il sopravvento, per altro giusto, sulle nomine dei Primari, dei conti, il tutto però regolato da gare regionali, nazionali ed europee.  

E’ venuto meno il rapporto tra il paziente e il medico, il personale infermieristico non è più senese ed è preparato. Oggi si parla di medicina scientifica che si basa sull’evidenza, sulla super-specializzazione e sicuramente ci si cura meglio di prima.

 

 

 

D: Qual è lo sport che più lo affascina?

 

R: Il calcio a tal punto da ricordare la formazione dell’Inter a Roma contro la Lazio che vinse per 2 a 1 il 29 Gennaio del 1959 all’Olimpico: Matteucci, Fongaro, Guarnieri, Invernizzi, Carradori, Bolchi, Bicicli, Venturi, Lindskog, Angelillo, Corso.

Ricordo anche a memoria la formazione dell’inghilterra campione del mondo nel 1966: Banks, Cohen, Wilson, Stiles, Chartlton, Moore, Ball, Hunt, Charlton, Hurst,  Peters.

 

 

D: Cos’è Siena oggi:

 

R: E’ una dimensione tangibile, un angolo di sentimenti, un ventaglio di temi, un meraviglioso repertorio di immagini, figure, volti, voci( Roberto Barzanti in  “Siena e la sua cultura nel mondo”, un omaggio dell’ateneo senese a Mauro Barni)

 

 

D: Cosa si aspetta da Siena

 

R: Non essendo una città industriale è necessario curare gli aspetti culturali e scientifici, il turismo, la ripresa dell’Università, la ripresa della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, aperti all’arrivo di altri soggetti.

Le prospettive per il futuro esistono sempre, sempre che l’economia globale ricominci a crescere.

 

D: Cos’è il Palio

 

R: Il Palio è un’ organizzazione accurata e maniacale da parte delle contrade che tutto l’anno conducono una vita sociale e associativa

Le contrade sono un centro di convivialità, fulcro di relazioni, nucleo di amicizie disinteressate, grumo di memorie (Roberto Barzanti).

 

 

 

D: Quali sono gli attori del cinema preferiti?

 

R: Marlon Brando, Morgan Freeman, Robert Duvall, Gene Hackman, John Malkowic, Tom Hanks, Tim Robbins.

 

 

D: Quali sono stati i giornalisti per Lei più importanti?

 

R: Orio Vergani, Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca.

 

 

 

19/11/2015

 

Presso L’NH Hotel, P.zza La Lizza, Siena, in data odierna alla presenza di tutto il personale chirurgico, diagnostico e ambulatoriale ho tenuto un breve discorso di fine lavoro, avendo lasciato la convenzione ospedaliera ed essendo rimasto universitario per le lezioni, gli esami, le tesi per gli studenti.

 

 

  • Sono stato un medico del buon senso, delle cose di tutti i giorni, un artigiano del mio tempo.

 

  • Sono stato un compagno di viaggi.

 

  • Ho cercato di rendere il Vostro lavoro meno complicato, più semplice.

 

  • Disponibile a capire, rispettoso verso gli altri.

 

  • La vita è fatta di incontri, non ci sono categorie, queste le facciamo noi.

 

  • Siamo stati i leader di una “banda” di artisti che hanno cospirato e strappato l'oftalmologia da "quel tranquillo riposo" sostituendolo con una turbolenta irrequietezza.

 

  • Ciò nonostante l'equilibrio è stato per me fonte per stare bene e farvi stare bene.

 

  • Non c'è modo di vivere senza il dolore e la sofferenza.

 

  • Solo i veri campioni mostrano il loro valore dopo la sconfitta.

 

  • Cercate di non diventare persone di successo, ma di diventare persone di valore, in futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti.

 

  • Il potere è transitorio, la cultura perenne.

 

  • Per ottenere chiedete sempre con educazione.

 

  • Alle grandi opere, ai grandi progetti io ero e sono alla ricerca dell'ineffabile

 

  • Ricordatevi che noi siamo quello che conserviamo.

 

  • Cercate di perdere interesse per l'ordinario, come ho fatto io (sempre cose nuove).

 

  • Alla fine ci ricorderemo, non il rumore dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.    (M. L. King)